Oriente e Occidente si incontrano nella solitudine di Butterfly

Oriente e Occidente si incontrano nella solitudine di Butterfly

di Anna Di Mauro 18-05-2019


CATANIA – La storia della piccola farfalla trafitta dal pungiglione americano, tra esotismi e fascinazioni d’oltremare riluce nella scenografia accuratamente evocativa, nel nitore delle voci e nella suggestione sonora delle melodie pucciniane, in questa apprezzabile edizione al femminile della “Madama Butterfly”, diretta dalla sicura e partecipe bacchetta del direttore Gianna Fratta, con l’accurata regia di Lino Privitera e l’intensa interpretazione del soprano Daria Masiero.

Dal libretto firmato da Luigi Illica e Giuseppe Giacosa con le musiche composte dal maestro Giacomo Puccini, “La santissima trinità”, come li ebbe a definire l’editore Giulio Ricordi, nacque e debuttò nel 1904 “Madame Butterfly” l’ultima opera del melodico compositore, di stampo “verista” dopo la Bohème e la Tosca, delicata ripresa degli stilemi di un’arte che riusciva a creare donnine amorosamente devote fino al sacrificio estremo e dove il trionfo del gusto per l’Oriente trova la sua forma romantica e sospirosa nelle note sentimentali del Maestro gentile.

La tragedia giapponese” accolta “tragicamente” alla prima scaligera del 1904, approdata alla versione definitiva nel 1920, trova il suo struggente percorso nell’amore traboccante e fedele della geisha Butterfly che ingenuamente crede nel finto matrimonio con il bell’ufficiale americano Pinkerton, saccheggiatore come tanti suoi concittadini, di bellezze esotiche in paese straniero, il quale, dopo la breve “luna di miele”, partirà abbandonando la poverina, ripudiata dalla famiglia, sola, indigente, con accanto solamente il figlioletto nato dall’amore dei due “sposi” e la fedele serva Suzuki. Il ritorno del crudele, pentito in extremis, comandante, accompagnato dalla giovane moglie americana, sarà il colpo di grazia per la desolata Butterfly alla quale non resta, dopo avere affidato il figlio al padre, che un’onorevole morte.

Un bel dì vedremo” declinato con delicatezza dalla Masiero coglie pienamente nella struggente musica dell’attesa il dolore e la feroce illusione della donna che ambisce ad essere cittadina americana, abbandonando le tradizioni del suo paese, in disperata attesa del suo “sposo”, triste, caparbiamente e penosamente attaccata all’illusione del suo ritorno.

Le belle voci hanno ridato vita a questa ultima edizione del Teatro Massimo Bellini di Catania (la prima risale al 1906), dal soprano Daria Masiero al tenore Raffaele Abate, esaltate dal raffinato, evocativo allestimento scenico tra gigantesche canne di bambù e alberi spioventi, effetti visivi di sfarfalleggianti voli del video nell’incipit, coreografie dalla gestualità essenziale, accompagnate dagli apparati suggestivi dei costumi dei sei danzatori, come i neri coturni su cui solennemente e maestosamente incedono. Le preziose decorazioni delle opere di Gustav Klimt hanno dato un’impronta di eleganza e charme, sfuggendo al facile kitsch degli esotismi decorativi di routine, senza prevaricare, anzi esaltando la grazia raffinata dei popoli orientali.

Madama Butterfly
Tragedia giapponese in tre atti
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

Musica di Giacomo Puccini

Personaggi e interpreti
Madama Butterfly (Cio-Cio-San) Daria Masiero  Eunhee Kim (11, 14, 16 maggio)
Suzuki Ilaria Ribezzi
Kate Pinkerton Sabrina Messina
F.B. Pinkerton Raffaele Abete
Alessandro Fantoni (11, 14, 16 maggio)
Sharpless Enrico Marrucci
Giovanni Guagliardo (11, 14, 16 maggio)
Goro Enrico Zara
Il principe Yamadori  Gianluca Failla
Lo zio bonzo Francesco Palmieri
Il commissario imperiale  Salvo Di Salvo
L’ufficiale del registro Gianluca Failla

Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini

Direttore Gianna Fratta
Maestro del coro Luigi Petrozziello
Regia Lino Privitera

Scene e costumi Alfredo Corno

Al Teatro Massimo Bellini di Catania fino al 23 Maggio