Quattro donne in una partita senza finale
“Una lunga attesa” di Fabrizio Romagnoli in scena alla Sala Chaplin di Catania
CATANIA – Metafora della vita, la disperata, aggressiva, claustrofobica attesa intorno a un tavolo da gioco di questo plurirappresentato atto unico dell’apprezzato attore, regista e drammaturgo marchigiano, digrigna i denti dagli spazi freddi e angusti di un luogo anonimo, che accoglie e contiene le aberrazioni di quattro donne intente a vivisezionarsi le une con le altre nell’anima. In un’atmosfera misteriosamente tagliente e crudele, attraversata da sentimenti contrastanti, giochi di potere, seduzioni, accuse, confessioni, si delineano le vite spezzate di queste infelici, rose dal rimorso, sfrontate e aggressive tra di loro per poi pacificarsi momentaneamente e ricominciare per disperazione e paura della solitudine, prigioniere di se stesse, in un gioco perverso che le stana e le bracca vicendevolmente senza soluzione di continuità. Spietate e nostalgiche, le quattro Erinni, diverse tra loro, ma unite da un terribile destino comune, rese con plasticità pregnante dalle ottime interpreti, dalla fredda e compassata Miki di Elisa Franco, alla delirante Flami “bambina” di Carmela Sanfilippo, alla violenta, maschia e ottusa Vale di Viviana Toscano, alla prorompente e seduttiva Eli di Alice Sgroi, fanno da contrappunto a un testo sovrabbondante, dove l’azione è ridotta all’osso, generando un malessere sottile che esploderà nel finale a sorpresa.
La regia asciutta e calibrata di Nicola Costa, attenta a delineare i caratteri delle protagoniste, coglie il ritmo serrato del testo marcandone i toni, esaltandone le contraddizioni, curvando e dilatando i dettagli di un punto di vista non solo strettamente conflittuale.
Il risultato è uno spettacolo catturante, forte, potente, attuale, senza giudizio o condanna, dove il femminile si offre in un lacerante spaccato di drammaticità, disseminata di spunti comici, di verità nascoste.
La violenza disorienta, al femminile spiazza, mentre ci mostra le ferite da cui scaturisce, riconducendo le vittime/carnefici al vecchio gioco al massacro che ci unisce inesorabilmente e indifferentemente, uomini e donne, tutti prigionieri di un’esistenza dove il dolore e la noia fanno leopardianamente da contrappunto, intenti ottusamente a ignorare l’invito del grande poeta, e in questo caso di Romagnoli, a non confliggere gli uni con gli altri, piuttosto ad essere solidali, perché già la vita ci vessa abbastanza…
UNA LUNGA ATTESA
Atto unico di Fabrizio Romagnoli
Regia Nicola Costa
Con Elisa Franco, Carmela Sanfilippo, Viviana Toscano, Alice Sgroi
Assistente alla regia Rosa Lao
Fonica Letizia Contadino
Costumi Ariana Talio
Scene Arsinoe Delacroix e “I servi di scena”
Produzione La Carrozza degli artisti
Alla Sala Chaplin di Catania