Di fronte al Nemico. ‘Racconti Americani’, Muta Imago al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma
Muta Imago, un progetto di ricerca artistica guidato da Claudia Sorace (regista) e Riccardo Fazi (drammaturgo/sound designer) si configura come una delle realtà teatrali italiane più interessanti. La loro peculiarità è una commistione di linguaggi che spaziano dalla performance alla videoarte.
La trilogia Racconti Americani incarna emblematicamente questo approccio. Muta Imago infatti decide di rendere un tributo alla letteratura americana eseguendo i testi come fossero una partitura musicale e non una messa in scena teatrale. Sul palco c’è solo uno schermo (ogni volta differente) che proietta immagini accompagnate da una musica suggestiva e dalla voce narrante (dal vivo) di Fazi.
Il primo racconto, Fare un fuoco di Jack London narra la storia di un uomo che attraversa con il cane una località di montagna molto fredda e inospitale. L’uomo, che aveva sottovalutato il freddo della zona, si trova a combattere contro la morte. Il secondo, il più surreale dei tre, è Bartleby di Herman Melville che parla di uno scrivano che improvvisamente decide di non lavorare più e rimanere immobile davanti alla scrivania. Il punto di vista è quello del suo capo che non riesce in nessuno modo a mandarlo via e che per questo prova una terribile angoscia. Nel terzo racconto The River di John Cheever, il protagonista è un uomo che ha perso tutto (casa, soldi e famiglia) ma che sembra non esserne consapevole. L’uomo, per un suo capriccio, decide di tornare a casa nuotando in tutte le piscine che incontrerà.
In tutti e tre i racconti la costante è il conflitto, un evento apparentemente banale fa saltare la fragile corazza dei protagonisti ponendoli di fronte ai propri limiti. Essi si misurano con un nemico che può essere esterno, come nel caso dello scrivano oppure interno come in quello del nuotatore. In tutti i casi la posta in gioca è molto alta, più di quello che apparentemente sembra. È come se tutti e tre mistificassero la propria esistenza e si raccontassero bugie per coprire le proprie paure e i propri fallimenti.
Muta Imago riesce nel delicato proposito di ricreare un’atmosfera sospesa e allo stesso tempo coinvolgente. Il merito, oltre naturalmente alle straordinarie parole, è da attribuire alle immagini e al sound che isolano lo spettatore immergendolo in un altrove.
Ideazione: Muta Imago
Drammaturgia e voce narrante: Riccardo Fazi
Regia: Claudia Sorace
Video: Maria Elena Fusacchia
Musiche originali: V. L. Wildpanner
Produzione: Muta Imago, Festival Notafee (EE), Mibact