Siamo in stand by?! Consapevolezza del Nulla. “Sinnavissi tempu u facissi…” al Centro Zo di Catania

Siamo in stand by?! Consapevolezza del Nulla

Sinnavissi tempu u facissi…”

Dopo “Lingua di cane”, per gli artisti siciliani del teatro di ricerca Compagnia del’Arpa e Compagnia M’Arte è la volta di un grottesco e ironico ritratto del nostro tempo che tracima indolenze, pigrizie e scetticismi in “Sinnavissi”, graffiante mise en question di un’umanità inattiva e paludosa, i cosiddetti ignavi che Dante condannava aspramente in un Limbo senza speranza, a cui hanno prestato il corpo e la maschera facciale le due incisive protagoniste. Le loro espressioni fisse per tutto il tempo dello spettacolo sono il primo impatto che smuove il riso per poi slittare in un piano dove l’umorismo è potenziato dalle parole del testo.

La più anziana, vestita di tutto punto con borsa annessa, con espressione disgustata, sta seduta in un letto incellofanato a guisa di installazione vivente, divina inanità sospesa in una sprezzante immobilità. L’altra, giovane e con un’espressione di stupore fissa sul volto, bambola/ballerina, si muove continuamente, in preda ad una parossistica gestualità meccanica, inutile e reiterata, spesso rovinando a terra. Il trionfo del Nulla. Vivono una relazione conflittuale, tra la complicità di un karaoke e le vessazioni e gli insulti della “disgustata” immobile rivolti alla “stupita” apparentemente mobile e al mondo. Parla soltanto lei, la “statua”, in dialetto palermitano, con la bambola, con il figlio mai in scena, progettando inazioni, stendendo una patina di indifferenza sul mondo circostante: “Che ti pare che le cose possono cambiare?? Ma quando mai!!”.

L’unica azione che le coinvolge è un esilarante karaoke tirato fuori dalla borsetta sul letto. Gli effetti comici punteggiano la pièce, mentre si srotola il tappeto sonoro delle parole, delle musiche, del canto al microfono tirato fuori dalla borsetta, delle immagini del nostro tempo, tra eccidi, sbarchi di migranti, politici sorridenti e regine salutanti, in un caleidoscopio di attualità su cui si fissa il volto di un’epoca dove tutto scorre…ma non come in Eraclito. Ottima performance delle attrici dirette da una regia affilata e senza sconti di un teatro che scopre i denti in un sorriso implacabile, presago dell’effimero, sovrabbondante più che mai in questo nostro tempo, di cui non sappiamo discernere le trame, che “Sinnavissi” svela invitando a riderne, ma riflettendo.

SINNAVISSI

di Sabrina Petyx

Regia di Giuseppe Cutino

Con Caterina Marcianò, Sabrina Recupero

Scene e costumi Daniela Cernigliaro

Produzione Compagnia dell’Arpa – Compagnia M’Arte

Per la rassegna AltreScene

Al Centro Zo di Catania