Vite in translation. Storie di donne fuori dalla storia

Vite in translation. Storie di donne fuori dalla storia

Tiziana Giletto

Un testo scabro, un’interpretazione asciutta e coesa. Ed è subito teatro. Il monologo “Asia“ di Antonio Ciravolo, astro nascente delle letteratura contemporanea, magistralmente interpretato da Tiziana Giletto, giovane, sensibile artista a tutto tondo, ci ha  turbato e coinvolto. Ecco due siciliani forti e convergenti, mi sono detta, tesi sull’arco  di un impegno che si fa strada nel turbinio di proposte di una Catania avida e generosa di drammaturgie a vari livelli. Per emergere dalla cornucopia occorre talento, energia, fede e speranza. Tutto questo “Asia”  lo dispiega in un’ora di  intenso dialogo con un interlocutore immaginario.

Asia (un nome così importante per una così piccola vita) è una giovane, graziosa ragazza  romana de Roma, ferita dalla vita, malata di cancro e di miserie umane.  In jeans e pellicciotto rosa, seduta su uno sgabello, in dialetto romanesco,  racconta la sua povera vita costellata di abbandoni, dall’infanzia negata a una giovinezza dai contorni sbavati dalle amarezze e dalle delusioni, inscritte a lettere di fuoco sul suo giovane corpo scavato dal dolore e dall’angoscia. Attraverso un calvario verso la  luce, troverà la forza di darsi una ragione di vita nell’amore  più grande, quello della madre per il figlio, anche se  vissuto di nascosto. Più volte rappresentato in luoghi non convenzionali, “Asia” ha il pregio di un’opera senza sconti e senza compiacimenti. Presagio di speranza,  la sua parola, già ricca, è sostenuta ed ampliata da una vibrante recitazione che porta in grembo accenti di verità.

Laureata al DAMS, promotrice e direttrice artistica del primo Festival di Corti teatrali a Catania, animatrice culturale presso il Museo Casa del Nespolo di  Acitrezza, “parratura”  e cantora nella storica formazione  dei Fratelli Napoli,  maestri pupari catanesi, la Giletto  si era proposta a Expo 2015 con lo spettacolo vincitore del Festival Nazionale di Teatro Breve a Potenza, “Malavoglia. La memoria del mare”. Nel 2017  si afferma  al festival teatro nazionale Tracce di memoria, con l’ interessante monologo di cui è autrice e interprete “Mongibella. Una storia vulcanica”. La protagonista è un’affascinante creatura del territorio etneo, tra mito, fiaba e storia.  Visto nel bel giardino  Fava di  Fabbrica teatro, vi  aveva dato ampia prova delle sue doti  affabulatorie. In questo ultimo lavoro, apparentemente diverso e lontano dalla sua Mongibella,  rivelandosi versatile e matura, riesce agevolmente a incastrarsi in un dirompente slang metropolitano, in una fiaba nera  che ci lascia turbati e commossi.

L’autore di “Asia”, Antono Ciravolo, medico dell’anima e appassionato di libri, facondo romanziere, scrive con uno stile che solitamente usa una  parola ricercata  e colta. Dal 2015 al 2017 ha pubblicato tre romanzi.  In questo testo drammaturgico gli stilemi  si assestano  sul piano popolare  negli accenti, ma raccontando con un raffinato crescendo una tranche de vie  umanamente coinvolgente, servendosi dei passaggi obbligati di una sapiente narrazione. Un raffinato  gioco letterario che la Giletto  asseconda, porgendo con impalpabile  ironia una testimonianza feroce di ciò che la vita ci riserva se abbiamo la ventura di nascere sul confine della dignità. La sfida è andare avanti e sporgersi sulla piattaforma dell’unica possibilità di riscatto: il sentimento. Puro, sincero, totale. La forza delle donne in movimento evolutivo  è un solido investimento per una società migliore. Asia e Mongibella sono  esempi tangibili di questa forza.  Due drammaturgie diverse, un intento comune.

ASIA

Di  Antonio Ciravolo

Con Tiziana Giletto

5 Ottobre 2018 / Ex industria delle Calzature EGA di Catania

 

MONGIBELLA

Di e con Tiziana Giletto

Produzione  Area Nove muse

Già al Cortile Fava di Catania