Millenovecentosessantotto. Punti di s…vista di una stagione che stagioni non sente
In un open space dominato da suggestive ciminiere, drammaturgicamente corale e spaesato si muove, si fa strada, percorre itinerari paralleli, incrocia il canto e la commemorazione, in un immaginario collettivo a più voci, “Sessantotto. Punto e basta” vivace kermesse di una generazione figlia dei sessantottini, dall’affermato regista agli affermati attori, per Altrove, visioni di teatro contemporaneo del Teatro Stabile, che utilizza luoghi e spazi diversi dalla consueta sala.
Come era Catania nel ‘68? Come vivevano i catanesi questo evento epocale? La contestazione studentesca che impatto ebbe sui vari strati sociali? Il malinconico risveglio dal sogno metropolitano di una città che nel ’68 era culturalmente vivace e foriera di cambiamenti epocali ci fa chiedere: che cosa è rimasto di questo miraggio? A Catania un ‘68 è ancora possibile?
Rivive così, agitato dalla penna e dal talento della compagnia teatrale che lo anima, in un effervescente spettacolo itinerante, uno dei periodi più intensi e facondi della storia recente di Catania: il mitico ’68. Un pathos creativo generazionale sfiora il grande tema, frazionato in quattro percorsi che si muovono in contemporanea: Politica. Università. Società & cultura. Lavoro. Si può assistere a un solo spettacolo a sera. Le quattro letture polisemiche introdotte in un incipit unanime dai dodici attori, snocciolate tra spiritose rivisitazioni canore dei furoreggianti anni ’60, personaggi rappresentativi o elusivi di un onesto desiderio di cambiamento, rigurgiti reazionari e tensioni avveniristiche, innestati in una robusta struttura dai contorni colorati e divertenti, ci invitano a un accattivante viaggio a ritroso nel tempo. I passeggeri di questo fantasioso volo saranno guidati da quattro deliziose e surreali “Virgilio” in divisa da hostess, che intratterranno piacevolmente gli spettatori fino a un inatteso epilogo, illuminato da video dei caroselli d’epoca e interviste sul tema a personaggi della nostra Catania, completando la varietà compositiva dello spettacolo, articolato su diversi piani, su diversi registri, su variegate modalità, su momenti corali alternati a brillanti monologhi, intrecciando il tono ironico agli accenti sinceri dei video a più voci.
Senza pretendere di dare risposte o interpretazioni esaustive, la drammaturgia coesa, dal testo, frutto di una scrittura della compagnia (più sessantottino di così..) alle scenografie e costumi d’epoca, alla dinamica regia ci conduce lievemente per mano in una dimensione tragicomica e surreale dove la parola “cambiamento”, apparentemente espulsa e disattesa dagli eventi storici postsessantottini, si colora della verde speranza di chi nel cambiamento ci vuole credere ancora e lo porta avanti nella sua vita, come gli autori e interpreti di questo allettante spettacolo che ci ha stimolato alla riflessione con passione, intensità, leggerezza, divertendo e commuovendo, dando un personale contributo a una lettura funzionale dell’esperienza di quegli anni.
Lo spettacolo è l’occasione di un tuffo nel passato per chi il ’68 lo ha vissuto e di uno sguardo al presente e al futuro per chi, pur senza esserci stato possa trarne linfa e insegnamento. Per cambiare cominciamo a cambiare noi stessi, a fare noi la nostra rivoluzione. Afferma Orofino nelle sue note di regia: “Il ’68 è una miccia sempre accesa nei quatteri catanesi, vocianti e maleodoranti, in perenne contestazione, senza mai raggiungere l’obiettivo, per indolenza atavica o per mancanza di audacia. O forse è un punto di partenza”. Punto e basta!
68 PUNTO E BASTA
Ideato e diretto da Nicola Alberto Orofino
Drammaturgia della compagnia
Con
Roberto Amato, Alessandra Barbagallo, Giorgio Boscarino, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro, Egle Doria, Gianmarco Arcadipane, Valeria La Bua, Silvio Laviano, Marcello Montalto, Lucia Portale, Luana Toscano.
Elementi di scena e costumi Vincenzo La Mendola
Assistente alla regia Gabriella Caltabiano
Riprese e regia video interviste Enrico Bracchitta
Produzione Teatro Stabile di Catania
Presso il complesso Le Ciminiere 4-7 Ottobre