VENEZIA 75. Donne in cammino in una Partenope del dopoguerra spaccata dalla violenza. Nell’obiettivo di Saverio Costanzo ‘L’amica geniale, film TV in anteprima al Lido.
LIDO DI VENEZIA (dalla nostra inviata) – La bionda e la mora. Prima rivali in successi scolastici, diventeranno amiche inseparabili. Le odiate “prime della classe” vivono in un rione popolare napoletano del dopoguerra che naturalmente penalizza le donne e l’istruzione. Classe sociale infima, intelligenza vivace, si muovono leggiadre sullo sfondo di un paesaggio paraurbano, tra muri sbocconcellati, litigi coloriti e feroci nei pianerottoli di appartamentini stipati e maleodoranti, beghe familiari e condominiali, tra la plebe e il capoccia, Don Achille, odiato e temuto simbolo del Potere.
Lila e Lenu’ assistono impotenti a squallori e usurpazioni, perpetrati davanti ai loro occhi sgranati, o di cui sono vittime, senza lasciarsi scalfire dalla miseria morale e materiale. Impavide, soprattutto Lila che non teme niente e nessuno, modello dell’altra, più esitante e insicura. Insieme, aiutate dalla maestra illuminata, vanno avanti, dritte per la loro strada di evoluzione culturale e umana. Sono il futuro.
Tratto dall’omonimo bestseller di Elena Ferrante, la fiction (a Venezia le prime due puntate), un amarcord al femminile di sicuro impatto, avvalendosi di otto mesi di gestazione, di un nutrito cast e di imponenti ricostruzioni scenografiche, andrà in onda a novembre su Rai 1. Un grande sforzo di mamma Rai che punta sulla qualità seriale. Un evento che accompagnerà i telespettatori per otto settimane, certamente seguito e apprezzato, avendo gli ingredienti giusti per conquistare il pubblico: il soggetto accattivante, un’accurata regia, la fresca interpretazione delle due protagoniste.
Accolta a Venezia da un pubblico plaudente, l’opera sviluppa temi frequentati e importanti, dall’emancipazione della donna all’amicizia, con dettagliati tratti giocati tra le pareti di un’aula scolastica (fascinazione irresistibile), e gli interni delle case di povera gente, frugando e mettendo a nudo le piccole tragedie familiari di un mondo diseredato e disperato davanti agli occhi sgranati della piccola Elena (la narratrice), meno cinica e dura della sua compagna che sembra avere assorbito meglio la brutalità e la spavalderia dell’ambiente, al punto da essere considerata “la cattiva” dalle compagne. Mano nella mano con tanta voglia di conoscenza.
Siamo in un’orbita dove i protagonisti da “I bambini ci guardano” in poi sono sotto lo sguardo attento di chi si sforza di immaginare il loro sguardo sul mondo. E’ questa la grazia che cala sul film, facendoci superare tracce di forzature, qualche guizzo di sana retorica, gli inevitabili luoghi comuni.
Le due piccole protagoniste di questa prima parte, più avanti adolescenti, Elisa Del Seggio e Ludovica Nasti, con freschezza e spontaneità si fronteggiano, si fiancheggiano, attraversano il racconto con la grazia acerba delle fanciulle in fiore, creando squarci poetici nel greve tessuto del loro mondo miserabile, come nella ricerca del mare mai visto, interrotta. “La libertà di fermarsi è la parte più bella del viaggio”.
Le oneste e onuste intenzioni dell’impegno civile dei film di Costanzo, dal notevole esordio di “Private” sulla questione palestinese fino a questa ultima opera ci confermano le doti del giovane regista contrassegnate da tematiche forti e significative.
L’AMICA GENIALE
Dal romanzo “ L’amica geniale” di Elena Ferrante
Regia di Saverio Costanzo
Con Elisa del Genio, Ludovica Nasti
Italia-Belgio
Produzione Fandango con Rai Fiction
Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Film Fuori concorso