Presentazione 75. Mostra del Cinema di Venezia: Lanthimos, Assayas e molte sorprese nelle rassegne collaterali
In un’affollata sala al Cinema Moderno di Roma, Paolo Baratta (Presidente della Biennale) e Alberto Barbera hanno presentato il programma della prossima Mostra Internazionale Cinematografica. Baratta ha fatto una breve introduzione storica del Festival esponendo le novità di quest’anno tra cui “Scrivere in Residenza” un concorso di scrittura rivolto ai giovani laureati under 30 e “Cinema in mostra” un’esposizione all’Hotel Des Bains in cui sarà possibile visionare materiali provenienti dall’archivio storico della mostra.
Successivamente Barbera ha presentato il ricco programma del Festival. Tutta l’attenzione naturalmente era rivolta ai 21 film in concorso, alcuni dei quali erano già trapelati da qualche tempo, come Double Vies di Olivier Assayas, Suspiria di Luca Guadagnino o The Favourite di Yorgos Lanthimos, alla sua prima volta al Festival di Venezia. Ma spiccano altri titoli di rilievo come Roma di Alfonso Cuarón, Nuestro Tiempo di Carlos Reygadas, At eternity’s gate di Julian Schnabel, Peterloo di Mike Leigh e The Ballad of Buster Scruggs di Ethan Coen e Joel Coen, primo dei 6 episodi prodotti da Netflix. Nella sezione “In concorso” sono presenti anche opere prime o seconde come nel caso di Acusada di Gonzalo Tobal e The Nightingale di Jennifer Kent, unica donna in competizione. A questo proposito occorre soffermarsi un attimo sulla scarsa presenza femminile. Come ha sottolineato Barbera quest’anno saranno ospitate ben 11 registe, ma a conti fatti, considerato il vasto numero di film, sembra un numero esiguo. E’ quasi d’obbligo chiedersi se davvero sulle 3000 pellicole visionate in tutto il mondo, non ci fossero più di 11 registe donne che meritassero di partecipare alla Mostra.
Se la sezione ufficiale non sembra regalare particolari sorprese, risultano decisamente più interessanti le sezioni collaterali come “Sconfini” e “Orizzonti” dove verranno presentati film o documentari atipici quali Il banchiere anarchico di Giulio Base, tratto dall’omonimo racconto di Fernando Pessoa, Arrivederci Saigon di Wilma Labate, che racconta la storia di una band femminile toscana che nel ‘68 venne inviata con l’inganno a fare una tournée in Vietnam. Magic lantern di Amir Naderi che racconta di Hollywood. El pepe, una vida suprema di Emir Kusturica, un documentario su José Mujica, lo straordinario presidente uruguaiano. Sulla mia pelle di Alessio Cremonini che invece parla della vicenda, ancora ricca di ombre e misteri, di Stefano Cucchi e “Charlie Says” di Mary Harron (già regista di Ho sparato ad Andy Warhol) che invece fa un ritratto delle donne che gravitavano nella setta di Charles Manson.
Uno degli eventi più importanti di questa edizione sarà sicuramente la proiezione di The Other Side of the Wind l’ultimo film di Orson Welles che finalmente ha potuto vedere la luce dopo 40 anni di lunghissimo lavoro portato avanti dal suo assistente Frank Marshall, che ha cercato di rispettare fedelmente le indicazioni e annotazioni del regista.
Concludono il Leone alla Carriera per Vanessa Redgrave e David Cronenberg.