Piccoli detectives. I gialli Mondadori per ragazzi
La mia passione per il giallo, l’investigazione, i misteri non è cosa recente. Sebbene prima che mi capitasse un pò casualmente …di iniziare a scriverne per quotidiani e riviste o di ideare eventi sul tema non avessi mai pensato di occuparmene professionalmente, sin da bambino ho sempre avuto un’attrazione speciale per il genere in ogni campo: fumetti, tv, cinema e ovviamente anche narrativa.
Ogni generazione di lettori ha avuto la sua collana di gialli per ragazzi. La mia era edita da Mondadori e constava di libricini davvero minuscoli, come un breviario o un cirannino. Erano di colore rosso ma non avevano nulla a che fare con il coevo libretto sventolato in Cina durante la Rivoluzione culturale. Li conservo gelosamente e l’ultima volta che sono stato a Cosenza ho voluto risfogliarli per riassaporare quel piacere per l’avventura, gli enigmi e la detection che mi induceva ad emulare nella mia realtà quotidiana le gesta dei protagonisti di quei romanzetti a firma George Wyatt o Ellery Queen Jr. ambientati rispettivamente nella finta placida provincia americana oppure a New York.
Dal ’67 al ’69 circa furono senza dubbio la mia lettura più appassionante e cercai di trasmettere il mio entusiasmo agli amici più vicini in modo da ricreare un gruppo di piccoli detectives che poi è il titolo italiano di un magnifico film inglese del 1948 di Charles Chricton, “Hue and cry” in cui molti trovarono la fonte ispiratrice del brano “Twist and shout”, divenuto celebre nella versione dei Beatles che lo incisero nel loro primo album.
I ragazzi di oggi non leggono più, distratti come sono da altri interessi, il web, i socialmedia, la playstation. Il libro non ha avuto alcuna importanza nella loro formazione, nella costruzione dei loro processi mentali, nei loro meccanismi immaginifici, nell’affinamento dello sguardo, nel loro universo estetico e morale e nemmeno in quella ludica che poi è quella che conta di gran lunga di più. Non intendo fare nè qui nè altrove dello stucchevole generazionalismo ma non posso neppure fingermi indifferente e distaccato su una questione del genere.
Ragazzi, non sapete cosa vi perdete e quanto è importante coltivare sin da bambini una mente curiosa e un cuore avventuroso.