Teatri del ‘900: il Sangiorgi di Catania rivive le sue glorie sul palco del Brancati
La memoria di una città e di un’epoca attraverso l’excursus teatrale di uno dei più antichi teatri della città è il prezioso reportage drammaturgico che chiude la ricca stagione del Teatro della Città con “Addio vecchio Sangiorgi”. La firma è una delle più prestigiose: Gianni Salvo.
Lo stile inconfondibile del regista catanese infonde allo spettacolo un’atmosfera onirica e poetica che immerge gli spettatori in un delizioso memorial dei tempi d’oro del Teatro Sangiorgi, fondato nel ‘900 dal cavaliere Sangiorgi, eclettico e intraprendente ex idraulico, pioniere delle novità importate da Parigi. Il suo teatro, inaugurato a Luglio del ‘900 con “Bohème” di Puccini, ospiterà la prima proiezione cinematografica pubblica. Uno spazio amato dai catanesi che conobbe tanti miti dell’epoca del Varietà e dell’avanspettacolo, quando gli spettacoli cinematografici erano preceduti o seguiti da intrattenimenti molto graditi dal pubblico, per lo più maschile che, incurante della qualità delle scene, stava in febbrile attesa degli sgambettamenti di compiacenti ballerine. Negli anni ’50 l’avvento della televisione e la crisi del Varietà segnò il declino del Sangiorgi, come di altri teatri italiani, e di un’epoca.
Gli ingredienti del Varietà sono eclettici e al tempo stesso univoci. Canto, ballo, barzellette, caricature, uniti da un unico intento: far ridere spensieratamente. Atmosfere vagamente licenziose, piccanti, dai doppi sensi, giochi di parole, gags, canzoni drammatizzate, divertivano e svagavano con semplicità, lasciando intatta la risata da risvolti metapolitici e civili anche per ovvie ragioni. Per lungo tempo la presenza del Fascismo impediva qualsivoglia critica al regime. Vagamente ben celando ammiccamenti nelle apparentemente ingenue digressioni i comici a volte riuscivano a prendere in giro il potere senza incorrere nella censura. Ma questa è un’altra storia.
Doveva essere il Teatro Sangiorgi, recentemente restituito alla città dopo un doveroso restauro seguito a un lungo periodo di decadenza, a ospitare questo spettacolo, ma per problemi di inagibilità al Brancati è toccato il gradito compito di tenerlo a battesimo. A introdurre la serata è intervenuto Pippo Baudo che, prima dello spettacolo, insieme a Tuccio Musumeci che aveva trattenuto col Sangiorgi rapporti amicali oltre che professionali, ha rievocato scene e ricordi di un passato che li ha visti giovani protagonisti esordienti nei loro primi spettacoli, tra divertenti avventure e disavventure.
Le musiche eseguite dall’orchestra diretta dal maestro Nino Lombardo, un ensemble di ballerine guidate dalle vivaci coreografie di Silvana Lo Giudice, filmati d’epoca, hanno accompagnato gradevolmente le scene in cui si sono avvicendati con la consueta bravura Tuccio Musumeci e Angelo Tosto, affiancati dalla grazia e dalla bella voce di Daniela Russello e dal sapido, caricaturale Dodo Gagliarde. Tra costumi accurati e scintillio di tendaggi, paillettes e ironici elementi scenografici, dalla cinepresa al carro armato in cartoni sagomati, alle gambe danzanti, lo spettacolo scorre piacevolmente con classe ed eleganza, facendo rivivere una stagione che salutiamo con un pizzico di nostalgia, insieme alla spensieratezza che questi “spettacolini” regalavano, affrancando per qualche ora dalle pesantezze della vita. A chiusura della piacevole serata Dodo Gagliarde ha reso un toccante omaggio al Principe della risata: l’inimitabile Totò. La risposta degli spettatori è stata calda e partecipe. Risate e battimani hanno accompagnato le esibizioni degli artisti in scena, creando una piacevole complicità.
Far ridere è un’arte. Questo spettacolo riesce a realizzare questo obiettivo con l’affettuosa condivisione di un periodo della storia di Catania che non ritornerà più, la belle époque, ma che ricordare ci fa sentire meglio radicati e dunque più forti e consapevoli per un presente e un futuro significativo per la nostra città. Grazie vecchio Sangiorgi.
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ADDIO VECCHIO SANGIORGI
Dal Varietà all’Avanspettacolo
Con Tuccio Musumeci, Dodo Gagliarde, Angelo Tosto, Daniela Russello
e Enrico Manna, Claudio Musumeci
Scena e regia Gianni Salvo
Orchestra diretta da Nino Lombardo
con Salvatore Brischetto, Ricardo Urbina Cubillan, Alessio Gentile, Orazio Pulvirenti
Coreografie Silvana Lo Giudice
Costumi Sorelle Rinaldi
Il Balletto Felicia Bisicchia, Gabriella Caruso, Roberta D’Amico, Agata Rosignoli, Laura Tringale
Luci Simone Raimondo
Fonica Salvo Torrisi
Produzione Teatro Massimo VincenzoBellini -Teatro della Città
Al Teatro Brancati di Catania fino al 27 Maggio