La rosa che Romeo non colse. “Rosalina”, un coinvolgente monologo al Piscator di Catania

La rosa che Romeo non colse. “Rosalina”, un coinvolgente monologo al Piscator di Catania

Struggente e delicata, l’attesa replica di “Rosalina”, dopo il debutto a marzo al Teatro Istrione di Catania, emoziona il pubblico catanese.

Sul palco nudo una poltrona e uno specchio. Da una nuvola di plastica emerge una figurina rinascimentale. Metafora del suo destino drammaturgico. E’ lei. Rosalina, colei che ha preceduto Giulietta nel cuore di Romeo. Anche lei una Capuleti, famiglia rivale dei Montecchi. Verona trema per le continue risse delle due famiglie. La fanciulla ha quattordici anni. Corteggiata da Romeo, lo aveva respinto prima che il giovane incontrasse Giulietta, il grande amore della sua breve vita. Il perché lo rivelerà nel suo racconto appassionato allo scrittore fuori campo da cui vorrà essere immortalata, in un rigurgito di umana rivalsa.

Di lei sappiamo solo che Romeo, innamorato e respinto, se ne strugge parlandone con gli amici. Andrà al fatidico ballo in maschera in casa dei Capuleti per rivedere Rosalina, ma rimarrà fatalmente incantato dalla bellezza di Giulietta. Di Rosalina non si parlerà più. Il personaggio solamente citato, negletto, di servizio, simulacro muliebre in una storia celeberrima, qui rivendica la sua esistenza. Disperatamente vuole vivere e far conoscere la sua verità, scoprendo pian piano la sua intimità, in un crescendo dove la confessione rigenera e dà forza a una figura sbiadita e di contorno, grazie a una scrittura avvincente e a una densa e convincente Giovanna Mangiù, giovane e interessante attrice catanese che attualmente vive a Roma.

Felice ed emozionata di andare in scena nella sua città natale, Giovanna incarna con grazia e passione colei che innamorata, sottrattasi alla relazione per non disperdere tanto amore nella quotidianità, tuttavia non fu più amata e dovette assistere, dal buio in cui il drammaturgo inglese l’aveva cacciata, alla storia d’amore e morte di Romeo e Giulietta, consapevole di essere sopravvissuta ai due giovani, ma con dentro la pena di chi ama e non è ricambiato, di chi avrebbe potuto e non osò. Odio e amore si intrecciano nell’anima della fanciulla vissuta all’ombra della celebre coppia, contorno invisibile che la induce a rivelarsi completamente, fino ad ammettere che avrebbe voluto ucciderli lei i due amanti, con le sue stesse mani.

Carattere forte e ricco di spunti e scelte estreme Rosalina, dopo essersi finalmente raccontata, abbraccerà la croce in una struggente monacazione annunciata che chiude il suo destino nel finale, in realtà punto di partenza in Shakespeare.

Nata per il Festival Shakespeariano di Verona, l’interessante prospettiva della celeberrima tragedia apre spazi di compassione per la fanciulla sopravvissuta a tanta strage, e per le giovani vittime dell’odio feroce che ancora imbratta la terra di sangue e sogni infranti. Rosalina, grazie a un testo coinvolgente, arricchito di citazioni dall’opera originale e alla corposa personalità interpretativa della Mangiù, voce potente d’amore e di dolore, si è guadagnata il suo posto nella storia di Romeo e Giulietta e nel nostro cuore.

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ROSALINA

Con la polvere e il fuoco

Con GIOVANNA MANGIU’

Drammaturgia   Silvia Guidi

Regia Michele Giovanni Cesari

Costumi Annalisa Milanese

Produzione SYCAMORE T COMPANY

Al Teatro Piscator di Catania