‘Immaginaria’
International Film Festival of Lesbians & Other rebellious women
XIII Edizione
27-28-29 aprile 2018. Casa del Cinema. Roma
‘Immaginaria’ per la prima volta sbarca a Roma, una grande novità per il festival che, nato nel 1993, è stato ospitato per dodici edizioni consecutive a Bologna. Del resto è già di per sé un fatto incredibile che un festival di cinema lesbico e femminista sia ospitato in un luogo istituzionale come la Casa del Cinema, piuttosto che in circuiti marginali e indipendenti.
Il connubio tra lesbismo e femminismo è molto forte e va avanti dagli anni ’70, anche se con alti e bassi. Di questo e di altro parla il film vincitore del Festival La belle saison di Catherine Corsini. La regista, a fine proiezione, è stata ospitata in uno stimolante dibattito moderato da Maria Rosa Cutrufelli che ha evidenziato come il film, come pochi altri, parli di questo periodo straordinario senza retorica o insulsi sentimentalismi. In Italia infatti siamo ormai abituati a vedere al cinema e in televisione, momenti storici che raccontano di cambiamento e rottura, rielaborati in una chiave edulcorata. Corsini invece è riuscita nella difficile impresa di raccontare, senza cadere nel cliché, una bellissima e verosimile storia d’amore tra due donne ambientata negli anni ’70, un irripetibile periodo di lotta femminista.
Un altro momento interessante del festival è stato l’incontro con Margherita Giacobino, Lucilla Ciambotti e Greta Marzano su Valerie Solanas, un’icona lesbica per anni bistrattata e ritornata all’attenzione generale una ventina di anni fa con l’uscita del film Ho sparato ad Andy Warhol di Mary Harron. Il suo radicale manifesto SCUM (Society for Cutting Up Men), tradotto in tutto il mondo e continuamente riedito, da decenni rappresenta una pietra miliare nella letteratura femminista. Le parole di Solanas infatti, visionarie e provocatorie, sono finalizzate a scuotere una società patriarcale in cui la donna non ha nessun ruolo attivo nella società, e nonostante sia stato scritto negli anni ’60 risulta ancora molto attuale.
Oltre a La Belle saison ha ricevuto una menzione speciale anche il lungometraggio My Days of mercy di Tali Shalom Ezer, con protagoniste Ellen Page e Kate Mara. Un’appassionata storia d’amore intrecciata ad un tema molto delicato e ancora controverso negli Stati Uniti, quale quello della pena di morte.
I cortometraggi e i documentari premiati sono stati The Judge di Erika Cohn, Girls from God’s Country di Karen Daye Cocoon di Mei Liying.
Il festival ‘Immaginaria’, che speriamo continui anche i prossimi anni, è un’iniziativa necessaria nel panorama culturale italiano, una voce altra rispetto alle tante rassegne e ai festival di cinema a tendenza eteronormativa dove le tematiche lesbiche e femministe scarseggiano. Questi tre giorni di proiezioni, presentazioni e dibattiti rappresentano un momento prezioso di scambio tra artiste, attiviste e donne che immaginano una società diversa. Le opere proiettate infatti non parlano solo dell’amore tra donne ma anche di rivoluzioni e lotte per affermare la propria identità, libertà e indipendenza.