Dal 3 al 6 maggio al Teatro India
Progetto Goldstein presenta
WALKING ON THE MOON
uno spettacolo della Compagnia del Teatro dell’Orologio
Produzione Fabio Morgan
regia Leonardo Ferrari Carissimi
con Graziano Piazza, Matteo Cirillo e Anna Favella
e con Davide Antenucci, Susanna Laurenti, Benedetta Russo, Enrico Torzillo, Riccardo Viola, Pietro Virdis
scene e costumi Alessandra Muschella – assistente scene e costumi Chiara Titone
disegno luci Martin Emanuel Palma – esperienza multimediale Oniride s.r.l.
testo Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan
in co-produzione con CapoTrave / Kilowatt nell’ambito del progetto europeo
Be SpectACTive! – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro (IT), Bakelit Multi Art Center Budapest (HU), B-51 Ljubljana (SI),
Domino Zagreb (HR), LIFT London (UK), Tanec Praha (CZ), Teatrul National Radu Stanca Sibiu (RO), York Theatre Royal (UK)
Con il contributo della Regione Lazio
Lo spettacolo è parte del programma di EUREKA! Roma 2018 promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale
Dal 3 al 6 maggio al Teatro India debutta WALKING ON THE MOON, fiaba contemporanea scritta da Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan che si muove tra la percezione del presente e il ricordo del passato, tra realtà virtuale, tecnologia e scienza, nuove possibilità umane. Una favola che accompagna gli spettatori negli spazi del Teatro India, dalla sala teatrale ai camerini, dal retro palco fino all’arena esterna, e poi di nuovo nel foyer del Teatro per permettere loro di sperimentare in prima persona la realtà virtuale. Un percorso in cui si intrecciano le storie di Elia, un giovane startupper digitale timido e impreparato al mondo, Alice, una studentessa appassionata di poemi cavallereschi, e Michael Collins, astronauta della mitica missione Apollo 11, ormai invecchiato, personaggio bizzarro e polemico, figura di rottura tra il mondo del presente e il mondo del passato. Mondo digitale, mondo letterario e mondo dei ricordi si incontrano in una sinfonia a 9 attori per uno spettacolo dove la tecnologia incrocia la narrazione poetica: uno spaccato surreale ma concreto sulla comunicazione odierna, su come la realizzazione dei propri desideri personali, la soddisfazione del proprio io, possa fagocitare l’individuo e la sua umanità.
Lo spettacolo è parte del programma di EUREKA! Roma 2018 promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale.
Walking on the moon parla di sogni, personali o collettivi, della storia dell’uomo soggetti ad un insieme innumerevole di fattori (storici, culturali, economici) «che li rende tanto differenti tra loro che il sogno di un uomo del 1016 potrebbe facilmente corrispondere ad un incubo di un uomo del 2016 – racconta l’autore e regista Leonardo Ferrari Carissimi – Al di là di ciò però esistono dei topoi nell’universo onirico umano, delle costanti che uniscono non solo comunità, culture e religioni differenti (spazio) ma anche epoche storiche distanti tra loro (tempo). Una di queste costanti è la Luna. Per lungo tempo soggetto popolare di aspirazioni personali e viaggi immaginari della letteratura mondiale fino a diventare un chiodo fisso della rivoluzione scientifica occidentale, la luna è stata esplorata dall’uomo il 20 luglio del 1969, data che segna l’apice di una gara spaziale decennale ispirata dalla guerra fredda tra l’URSS e gli Stati Uniti. Da questo punto di vista l’allunaggio dell’Apollo 11 segna la realizzazione di un sogno collettivo e, di conseguenza, la fine, perché una delle componenti di più forte fascinazione del sogno è la sua irrealizzabilità». Walking on the moon parla di solitudine, «racconta la solitudine cosmica provata da Michael Collins durante l’allunaggio del 1969. Mentre Armstrong e Aldrin passavano alla storia per essere stati i primi uomini a calpestare la superficie lunare, Collins, in attesa del loro rientro, orbitò per tre ore intorno alla luna e per mezz’ora perse ogni contatto radio con la terra. Fu l’uomo più solo dell’universo. Alla solitudine si aggiungeva il dramma esistenziale di essere arrivato vicino alla realizzazione del proprio sogno ma, per il compito a cui era chiamato, impossibilitato a realizzarlo». Walking on the moon parla di tecnologia, «gli spettatori avranno la possibilità di vivere individualmente l’esperienza del walking-out in prima persona. Attraverso un applicativo appositamente sviluppato, chiunque sia dotato di uno smartphone e dei cardboard box (da noi forniti) potrà vivere un’esperienza immersiva a 360° avendo la sensazione di camminare sulla luna. La tecnologia è davvero una possibilità concreta di realizzazione dei nostri sogni? Walking on the moon pone questa domanda e lascia la risposta a tutti i suoi spettatori».
*Ufficio Stampa dal Teatro di Roma: Amelia Realino