Due donne in una stanza
“Quando sei qui con me…” Si fronteggiano in uno squallido spazio-ufficio metafisico, tra cassette di plastica onnifacenti, dietro una porta dove aleggia un inudibile, invisibile mega-direttore. Sul palco grava l’odore marcescente e rancido del Potere a cui tutto si sacrifica, a cui tutto si immola. Sono due donne in piena nevrosi impiegatizia ed esistenziale. Sono agghindate e parrucchierate. Unico segno tangibile di femminilità in questo improvvisato ring.
E’ l’atmosfera corrosiva di “Impiegate. Poteri di gomma”, atto unico di Francesca Vitale che offre, con un testo arguto generosamente interpretato dalla stessa Vitale e da Egle Doria, spunti di riflessione su tematiche scottanti, presentate con leggerezza e sens of humour da una coppia drammaturgica ampiamente collaudata.
Due impiegate + un Direttore inesistente = Zero. Alias il Nulla. Un’equazione che regola i conti.
Due ritratti grotteschi, dai toni esacerbati, in scontro aperto e senza esclusione di colpi per… una gomma da cancellare. L’oggetto del contendere tra le due virago diventa il pretesto per una guerra che ribalta le nostre rosee visioni di solidarietà femminile. Siamo negli anni ’80 (scelta della regista) quando l’emancipazione femminile si misurava più che mai con il successo nel lavoro. La grinta delle due antagoniste, in superficie moglie e madre esemplare, sessualmente repressa Santa, giovane, spregiudicata e romantica Gianna, si mescola alla loro insoddisfazione personale, a un senso diffuso di inadeguatezza. E voilà stereotipi e modelli comportamentali (fino ad ora appartenuti al maschio dominatore) che portano ad ignorare i bisogni dell’altro, pur di danneggiarlo in questa violenta scalata all’effimero potere. Fredda, feroce, inesorabile, tra le due im-piegate si apre la contesa verbale e fisica che a tratti tracima in un sorprendente corpo a corpo da cui le due Erinni emergono per poi rituffarsi nella solitudine delle loro scrivanie.
Dietro questa satira amara e spiazzante dal ritmo serrato si intravede un bagaglio letterario che fa sentire il suo peso e la sua presenza. Nell’apparente leggerezza delle diatribe interrotte da solinghi monologhi irrompe la fragilità e il bisogno d’amore e di stima che ogni essere umano si porta dentro. Un carico doloroso esploso nel finale inatteso, nella violenza ottusa di un gesto estremo dove non ci sono né vincitori né vinti.
Monito e profezia, “Impiegate” addita questa intima debolezza che ci sfianca e logora oggi più che mai, in una società disumanizzata dai valori traballanti, dove la solitudine avanza a colpi d’ascia mietendo vittime illuse da falsi bisogni.
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IMPIEGATE
POTERI DI GOMMA
di Francesca Vitale
Regia di Cinzia Maccagnano
Con
Francesca Vitale – Egle Doria
Produzione La MEMORIA DEL TEATRO
Per PALCO OFF al Teatro Sala Chaplin di Catania