La follia malinconica del dottor Ragin. “Reparto n. 6” di Karen Shakhnazarov
Trasposizione nella Russia contemporanea del racconto omonimo di Anton Cechov, il film “Reparto 6” di Karen Shakhnazarov (2008) è un viaggio oltre i limiti della mente, ambientato in un piccolo ospedale psichiatrico di provincia. Il primario, dottor Andrej Ragin, osservando il caso di un giovane paziente, schizofrenico, Gromov, sospettato di omicidio plurimo e sofferente di manie di persecuzione, ritiene che in realtà egli sia l’unica persona intelligente in tutta la città. In base a questa convinzione, il dottor Ragin compie una profonda riflessione sulle questioni poste dal recluso. Conseguentemente cambierà il suo modo di agire finendo col convincere i suoi colleghi che egli stesso è entrato in una fase di grave disagio psichico. Verrà dunque internato nel Reparto 6, insieme con lo stesso Gromov.
Per la sua solitudine, il suo freddo estraniarsi, le malinconiche meditazioni, il dottor Andrej Ragin è forse una delle figure chiave non soltanto dell’opera cechoviana ma dell’intera letteratura mondiale del ventesimo secolo. Il film accresce la sua verità drammatica grazie all’intelligente scelta di Shakhnazarov di girare interamente all’interno di un vero manicomio e con un efficace stile semidocumentaristico, pervenendo così ad una delle migliori trascrizioni per lo schermo dell’opera cechoviana.