Freschezza e dinamismo con Rossini in danza al Bellini di Catania
E’ una danza di note e un’ impeccabile musica di movimenti questa “Rossini Ouvertures “ al Teatro Massimo Bellini di Catania. La forza scoppiettante delle celebri ouvertures rossiniane accende il palco e la fantasia del pubblico tra guizzi, scarti, insenature di carsici corpi scolpiti, disarticolati, riluttanti, intrecciati fittamente a disegnare arabeschi dissonanti. Tradizione e innovazione si coniugano generosamente con effetti inattesi. Il conforto delle note melodie sostiene andirivieni insospettabili di cicisbei dalle ante di un gigantesco armadio dalle aperture policentriche, che copre, scopre, apre, chiude, costruendo dettagli e piccole storie che si intrecciano tra infaticabili figurazioni. L’essenza relazionale conosce il gioco, il gusto, la fame, la lotta, il sogno, la carezza, il sesso, la depressione, la dinamica condizione dell’esistenza, vista e svista con un’energica visione di insieme, dai toni sempre acuti, dove non c’è spazio per l’ovvietà.
Suggestioni evocative dello Spellbound Contemporary Ballett, il cui stile personale è il frutto di rielaborazioni di tendenze contemporanee del suo direttore artistico Mauro Astolfi che, dopo una lunga esperienza statunitense, ha dato vita nel 1994 a questa formazione di giovani talenti. Dopo un’intensa attività in tutto il mondo, la compagnia, qui di nove elementi, si esibisce in prima mondiale in questa complessa coreografia, arricchita dalle voci del mezzosoprano Martiniana Antonie e dal baritono Francesco Auriemma, cantanti solisti dell’accademia Rossiniana “Alberto Zedda” e dall’orchestra del teatro Massimo Bellini di Catania, che dalla cavea schizza fraseggi e cascate di note immergendoci in parossismi enfatici, sussulti, crescendo generosi.
Divisa in due parti, la seconda dai toni più cupi, onirici, cesura corrispondente nella vita di Rossini al suo trasferimento in Francia, l’opera ci conduce fin dall’esordio nelle regioni del mistero e dell’estro. Un’ombra sbucando dal tendone chiuso deposita una misteriosa valigia. E’ un incipit che dichiara immediatamente la cifra dello spettacolo che incuriosisce e sorprende, pur fedele allo spirito musicale di Rossini e alla sua vita. Entrambi gli aspetti del compositore pesarese si offrono in scena con morbidezza e armonia tra frantumazioni improvvise e laceranti, restituendo matericamente le feconde esaltazioni del nostro genio musicale, le sue dissonanze, i suoi appetiti, le sue sparizioni, i suoi ritorni.
Raffinata e attenta interpretazione, Rossini Ouvertures ha saputo coniugare stili, generi, contaminandoli in un “unicum” dove la scena, i costumi , le luci accuratamente coesi concorrono a dare sostanza al sogno rossiniano di una vita tra le note.
*****
ROSSINI OUVERTURES
Coreografia e regia Mauro Astolfi
Danzatori Fabio Cavallo, Alice Colombo, Maria Cossu, Giovanni La Rocca, Mario Laterza, Giuliana Mele, Caterina Politi, Giacomo Todeschi, Serena Zaccagnini
Musiche di Gioacchino Rossini
Scene di Filippo Mancini
Costumi di Verdiana Angelucci
Voci:
Martiniana Antonie – Francesco Auriemma
Produzione Spellbound con il contributo di Regione Lazio e il Comune di Pesaro
Al Teatro Massimo Bellini di Catania