Tutti in attesa di giudizio nel grande processo della vita. Uno spettacolo di Roberto Andò al Teatro Verga di Catania

Tutti in attesa di giudizio nel grande processo della vita

Intorno alla giustizia e al giudicare. Grande tema per un teatro filosofico-civile.

Un emblematico spettacolo di Roberto Andò, regista teatrale e cinematografico impegnato in un progetto speciale sulla “giustizia”, costruito per il Napoli Teatro Festival: due spettacoli unificati dal tema, dai toni cupi, inquietanti, visionari.

In apertura “E’ una commedia. E’ una tragedia” di Thomas Bernhard. Un racconto interamente rappresentato. Protagonisti un giurista morbosamente attratto da un assassino che indossa i vestiti e le scarpe della sua donna che ha ucciso.

Accesa da una contiguità tra il tragico e il comico, sottolineata dai virtuosismi della raffinata vocalist bendata Simona Severini, la rappresentazione prosegue nella seconda parte dello spettacolo con l’indagine intorno a profonde riflessioni sul disagio esistenziale del “giudicare”, unificata dalla figura del giudice (il misurato, intenso Russo Alesi). Una insensata ricerca di giustizia, laddove il diritto vuole esercitare il suo ius imprigionando la ricchezza e mutevolezza della vita, pirandellianamente fuori dagli schemi imposti. “Il mistero del processo” di Salvatore Satta è il libro a cui Andò si è ispirato per questa seconda parte, affollando la scena di vittime e carnefici colti nella brutalità dello scontro di atti irrazionali, nel rapporto insolubile con il loro intimo bisogno di giustizia, tra dispute forensi degli avvocati della difesa e dell’accusa, intenti a giocare il gioco del Processo dove i convenuti sfuggono al giudizio, impegnati vanamente a disquisire in un vistoso playback, davanti ai quali scorrono processi celeberrimi di illustri imputati della storia, da Cristo a Voltaire, passando per Socrate. La giustizia umana è una forma di teatro protratto.

15 lussuose toghe penzolanti dall’alto, incombenti come le mummie delle catacombe su un palco ingombro di installazioni-teche di plastiche illuminate, dove giacciono sepolti dall’oblio presenze misteriose e tangibili di un paesaggio onirico sporcato da due panchine, segnale dell’attesa. Al centro una scrivania, luogo dello studio e della riflessione. In questo scenario non c’è spazio sufficiente per vivere.

Si può solo far scorrere simbolicamente la vita che tracima e trapela dai teli trasparenti, si può solo farla transitare negli spazi della mente, in attesa di quel giudizio a cui ci sentiamo esposti dalle prime consapevolezze. L’umanità gravata dalla miseria morale ingombra lo spazio della mente, si muove a tratti, mescolando i suoi umori e le sue storie tra le maglie di una rete insondabile. La vita si scopre e pulsa indipendente e criptica. Sul dramma umano la pietà stende il suo velo.

Una lucida, amara, compassionevole riflessione sull’atto del giudicare.

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E’ una commedia? E’una tragedia?

di Thomas Bernhard

Traduzione di Vittoria Rovelli Rubert

Con Fausto Russo Alesi

Filippo Luna

Vocalist Simona Severini

In attesa di giudizio

Di Roberto Ando’

Da “ Il mistero del processo”

Di Salvatore Satta

Con Fausto Russo Alesi- Filippo Luna- Vincenzo Pasquariello- Renato Scarpa- Paolo Briguglia- Ramona Polizzi- Giuseppe Orto- Massimo Cimaglia- Enzo Campailla- Antonio Alveario- Giovanni Piscitelli- Donatello Nicosia- Carmelo Finocchiaro- Luciano Fioretto- Viviana Militello- Niall Dowling- Salvatore Tornitore- Massimo Giustolisi- Irene Sposito- Susanna Basile- Carmen Bottari- Sergio Trefiletti- Rita Abela- Oliver Petriglieri- Flora Rossitto

Regia di Roberto Andò

Installazione scenica e luci Gianni Carluccio

Costumi Gianni Carluccio e Antonella D’Orsi

Suono Huberth Westkemper

Musiche Marco Betta

Aiuto scena e costumi Sebastiana Di Gesu

Produzione Teatro Stabile di Catania

in collaborazione con

Fondazione Campania dei Festival Napoli Teatro Festival Italia

Nuovo Teatro di Marco Balsamo

Al Teatro “ Giovanni Verga” di Catania