Una storia semplice, ma non troppo. “Ma non è una cosa seria” al Teatro Brancati di Catania

MA (NON) E’ UNA COSA SERIA…

 

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Una storia semplice, ma non troppo, trattandosi di Pirandello. “Ma non è una cosa seria”, tratto da una novella, a sua volta derivata da due novelle precedenti, La signora Speranza e Non è una cosa seria, nella versione teatrale   si presenta come un meccanismo contorto e crudele innescato da Memmo Speranza, gaudente e piacente libertino che decide di ammogliarsi senza amore, legandosi solo giuridicamente a una donna del tutto insignificante per sfuggire alla trappola del matrimonio. La paradossale decisione scaturita da una condizione di estrema leggerezza approda al più serio dei rapporti tra uomo e donna, ma per burla. L’escamotage dello stravagante Memmo che ha scelto lucidamente e cinicamente la vittima per compiere il sacrilegio, la povera, sbiadita zitella Gasparina, sorprende tutti. Due pensionanti della poveretta, un accidioso separato e un vedovo innamorato di lei e disgustato dalla farsa che si vuol inscenare, lasceranno indignati la pensione, mentre la donna accetterà il “Matrimonio”, per debolezza e fragilità, forse illudendosi che qualcosa sarebbe cambiato per lei e forse per lui. La vicenda si colorerà di sbavature licenziose previste e di altrettanto previste ed auspicate trasformazioni del bruco in farfalla, fino al paradossale, sognato, apparentemente rassicurante, epilogo.

Una regia fedele e rispettosa, corroborata dai calzanti interpreti, ci restituisce intatto un Pirandello senza fronzoli e ricercate chiavi di lettura, appagando un pubblico attento e partecipe. Il matrimonio senza amore innesca negli amici, conoscenti, complicità divertite, perplessità, dissensi, frantumando la coralità che nello scrittore rappresenta solitamente il senso comune, la “normalità”, a fronte della “follia” del protagonista. L’umorismo della vicenda si vela così di malinconiche riflessioni sulla condizione umana, precaria, mutevole, evanescente, costretta a misurarsi con istituzioni rigide e assolutamente contrarie alla natura fluida e inafferrabile della vita che “non è una cosa seria”. Il filo di inquietudine steso dall’autore ci coglie sul finale, trasportandoci nelle ombre di una scomoda verità.

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MA NON E’ UNA COSA SERIA

di Luigi Pirandello

Regia         Romano Bernardi

Scene         Susanna Messina

Costumi     Sorelle Rinaldi

Aiuto regia Riccardo M. Tarci

Luci             Sergio Noè

Con Debora Bernardi, Filippo Brazzaventre, Sebastiano Tringali, Salvo Scuderi, Camillo Mascolino, Maria Rita Sgarlato, Riccardo Maria Tarci, Riccardo Vinciguerra, Evelyn Famà, Lorenza Denaro, Gianmarco Arcadipane, Maria Iuvara 

Produzione Teatro della città

Al teatro Brancati fino al 7  Gennaio