Dorme sulla collina
OLIVIERO BEHA
Giornalista, scittore eclettico
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Benigna o maligna che sia, madre natura ha “reso grazia” ad Oliviero Beha, morto oggi a Roma a 68 anni. Evitandogli cioè, senza prolungamenti patologici (osceni accanimenti), di salpare verso quella terza età incompatibile con la sua indole combattiva, ‘indisciplinata’, proficuamente rompigliona. Inviadiabile, ma con tanto affetto. …Comunque da sottoscrivere per un coetaneo e un fine vita “degni” di restare allergici a padrini e padronati d’ogni risma…che tanto, alla fin fine, l’amaro miele (del mercimonio, del pacchiano italico) è sempre quello…A cui non soggiacere.
Giornalista, scrittore, saggista, conduttore televisivo e radiofonico, Beha aveva collaborato da giovale con “Il Messaggero”, “La Repubblica”, “Il Mattino”, “Paese sera”, “Rinascita”. Era, attualmente, opinionista per Il Fatto quotidiano (sua la rubrica settimanale “Il Badante”).
Polemista e dissacratore di fiera coerenza e nessuna sudditanza (per la quale ebbe spesso a pagare e sbattere porte alle spalle), Oliviero (“schiena dritta”) era dotato (naturaliter) di forte ego ed autostima, che- senza mai buttarla in cagnara, volgarità, toni sprezzanti, sullo stile di Sgarbi e Mughini- distillava amabilmente in volteriano éspèrit di ironia e tolleranza. Nato a Firenze il 14 gennaio 1949, dopo le prime esperienze di giornalismo sportivo (e l’acquisizione mai ostentata di due lauree e solida cultura umanista), Beha, nel 1987, inizia la sua attività televisiva con Andrea Barbato dando vita a Va’ Pensiero, un contenitore culturale in onda su RaiTre tutte le domeniche. La carriera durerà sino alla nomina, poi revocata (per imcompatibilità con i ‘poteri’ del tempo) a vice.direttore di Rai-Sport.
Bastian contrario sardonico e di allenata dialettica (scritta e verbale), alla carta stampate e alla televisoone affianca anche la radio e il suo programma Radio Zorro raggiunge un enorme successo tanto che, dopo tre stagioni di programmazione breve, nel 1995 si fonde con lo storico “3131” e diventa il caso radiofonico dell’anno.
Autore di testi teatrali, di numerosi saggi e di raccolte di poesie. Tra i libri pubblicati: ‘Sono stato io’ (Tropea Editore, 2004), ‘Crescete e Prostituitevi’ (Bur, 2005), ‘Indagine sul calcio’ (Bur, 2006, con Andrea Di Caro), ‘Italiopoli’ (Chiarelettere, 2007, prefazione di Beppe Grillo), ‘Dopo di lui il Diluvio’ (Chiarelettere, 2010), ‘Il calcio alla sbarra’ (Bur, 2011, insieme ad Andrea di Caro), ‘Il culo e lo stivale’ (Chiarelettere, 2012), ‘Un cuore in fuga’ (Piemme, 2014). Ed infine, pochi mesi fa, il profetico, allarmato (ma non per questo apocalittico, anzi guizzante, positivo e propositivo) “Mio nipote nella jungla”, dedicato al bimbo appena nato della sua primogenita
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-Così Giorgio Santelli ricorda l’amico Oliviero per le pagg on line di Articolo21.org
Una notizia di quelle che non avrei voluto leggere almeno per i prossimi 30 anni. Ma non é andata così. Ho perso un amico, un maestro che mi ha insegnato molto, un’anima critica controcorrente, uno che aveva una seconda domanda per tutti, un grande uomo.
Un po’ Brontolo, certo. Ma un grande coraggioso che non aveva paura di raccontare le verità scomode che in pochi vorrebbero ascoltare. Mi chiamò a lavorare con lui quando da Rai International il direttore, che poi la liquidò, decise di fare a meno di me per mettere qualcuno più omologato e “azzurro”. E lui, Oliviero, semplicemente mi disse “vieni con me e proviamo insieme a fare questa esperienza”. Nevicava alla Dear in quella prima riunione di redazione.
E con lui conobbi tanti amici e colleghi. E… una cosa buffa… lui, io e Adorno Corradini. Tre nati nel mese di Gennaio di anni diversi. Chi il 12 e chi il 14. Cosa strana.
Mi ricordo il pranzo insieme a Milano, dopo l’intervista per Brontolo a Dario Fo. Noi tre, a farci gli auguri. E poi la puntata sulla mafia, per ricordare la strage di Pizzolungo con Margherita Asta e Rino Giacalone. Era Brontolo. Era Oliviero. E tanti altri ricordi si affastellano. La presentazione del suo libro a Scalea in una iniziativa che organizzammo con Michele e Stefano. La presentazione del suo libro su Bartali alla seconda edizione del Festival Passaggi di Fano dove lo avevamo voluto per commentare insieme la partita dell’Italia ai Mondiali di calcio. A Porano, il mio paese, per presentare un altro dei suoi libri in cui si ipotizzava l’omicidio “di un Premier”. Mamma mia quanti ricordi, e quanti caffè alla Dear durante le stagioni di Brontolo.
Ora saranno giorni di fermento lá dove sei. Occhio, arriva Oliviero. Che sia tutto a posto. Che non ci siano corsie preferenziali per qualcuno. Che non ci sia qualcuno che tenti di fregare i “consumatori dei cieli”, che non ci sia una squadra di calcio del torneo delle nuvole che provi a vendere o comprare partite, che non ci siano politici dell’altro mondo farabutti… Arriva Oliviero e mo’… mo so’ cazzi vostri!!!