Il mestiere del critico
TRE UOMINI E UNA CITTA’
Un sogno metropolitano-mediterraneo, raggrumato in “Glam City” di Domenico Trischitta, di scena al Teatro Piscator di Catania, per la regia di Nicola A. Orofino con Silvio Laviano protagonista
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Performance potente ed essenziale al Teatro Piscator di Catania per questa anteprima nazionale di “ Glam City”, per la regia di Nicola Alberto Orofino.
Tratto dall’omonimo testo di Domenico Trischitta, scrittore, giornalista e drammaturgo catanese, in una scena resa essenziale ed efficace da una cascata di fogli di plastica nera sul fondale fin quasi al proscenio, evocativa di lave ed altre apocalissi, su una pedana al centro e sopra un lampadario anni ’50, si muoverà incessantemente narrando la sua storia, su un paio di scarpe rosso fuoco (“Scarpette rosse” ?) l’ unico, straordinario protagonista, Silvio Laviano, che “indossa” (nel cuore e sul corpo) i panni dello (sconosciuto ai più) Gerry Garozzo, ragazzo ‘diverso’ della Catania degli anni 70.
Le sue aspirazioni? Essere un artista-trasformista senza cavezza e a tutto campo. Di qui, l’esperienza di Londra, ove si trasferirà (con tanta tribolazione) per poi incontrare Marc Bolan, astro nascente del glam rock. Travolto dal sogno (infranto) di trasferire nella sua città l’atmosfera trasgressiva londinese, il ventunenne Gerry, in cerca di riscatto, concepisce un progetto discografico, che è di fatto un tentativo di rivoluzione del costume, insieme ai suoi amici ‘travestiti’ della glam city catanese- che Gerry frequenta per sentimento di appartenenza, ma in una “gabbia etnea” che non può certamente (e ovviamente) essere la turbinante capitale d’Inghilterra. Gerry tenterà allora di ‘trasferire’ il suo sogno a Milano, ma esso svanirà lungo certi viali dove la diversità sarà malinconicamente ‘vita en travesti’ di ‘ragazzo di vita’.
Pietà scevra da retorica in questo ritratto di una Catania sognatrice che espone la sua storia tra luci caravaggesche e pozzanghere inattese, in un crescendo di alternanze comico-drammatiche, dove la musica gioca il suo ruolo determinante, nello stile di una regia che si conferma efficace e
coinvolgente e di un interpretazione toccante. Entrambi catanesi, più volte fuggiti in altre glam city Orofino e Laviano, intessono in palco i fili di una storia che li coglie emotivamente ed artisticamente coinvolti in questi andirivieni geografici e dell’anima.
Storia di una distopia? “ Gerry- dichiara Orofino nelle note di regia- è la storia di una città, schiacciata fra il vulcano, il mare e le sue tradizioni, che ieri come oggi vive la contraddizione di essere luogo di provincia disperatamente alla ricerca di un riscatto.[…] Una ricerca verso un glam che riesce raramente a concretizzare risultati…”
Catania, una glam city piccola piccola che può prendersi l’anima e spezzare il cuore. La Catania disegnata da Domenico Trischitta, densa di odori, umori, coloriture, che ti partorisce e ti cattura senza mai veramente lasciarti andare.
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“Glam City”
dal romanzo di Domenico Trischitta Regia Nicola Alberto Orofino Con Silvio Laviano.
Progetto a cura di SENZAMISURA TEATRO e PROGETTO S.E.T.A. Per la Rassegna teatrale SCENE CONTEMPORANEE 2017
Al Teatro Piscator di Catania