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Agata MOTTA- Teatro Nuovo Montevergini, Palermo (per un circuito “disceto”)





Teatro Nuovo Montevergini


PER UN CIRCUITO “DISCRETO”

Quattro settimane di teatro contemporaneo a Palermo


 

Uscire dall’isolamento ed aprirsi a rapporti sinergici e costruttivi sono le due fondamentali esigenze che hanno accompagnato la nascita di “Circuito discreto – quattro anteprime di teatro contemporaneo”, una manifestazione che si terrà dal 7 al 10 novembre al Nuovo Montevergini, spazio nel quale il Comune ha dato l’opportunità di operare gratuitamente. Il progetto è stato ideato da quattro compagnie – Civilleri/Lo Sicco, Giacomo Guarneri, Compagnia Quartiatri, DUE.0 – accomunate dalla modalità della residenza, una forma atipica di nomadismo che si concretizza in una condivisione quotidiana e totale di spazi e interessi, e dal coinvolgimento di più figure professionali non strettamente legate al teatro, come musicisti, pittori, filmaker, designer, scrittori, in un processo di apparente deresponsabilizzazione che diviene invece una restituzione di competenze. Le giornate palermitane delle anteprime da obiettivo finale si sono trasformate nel tempo in pretesto per lasciare una traccia fisica e ideale nella propria città. Gli spettacoli proposti, infatti, pur avendo una tournèe in diversi centri italiani, non prevedevano alcuna tappa a Palermo. La manifestazione si pone pertanto, come traguardo non conclusivo di uno scambio di idee e di stimoli che ogni singolo componente delle compagnie ha messo in atto da anni in un rapporto costruttivo che – utilizzando la bella immagine di Giacomo Guarneri – ha trasformato le persone in una “casa”, cioè in un luogo, in un motivo che già di per sé sarebbe sufficiente a portare avanti questa professione.

Ad aprire la mini-rassegna sarà Radio Belìce non trasmette (premio di drammaturgia “Etica in atto” 2013 e in corso di pubblicazione) di Giacomo Guarneri, che ne cura anche la regia con Marcella Vaccarino, spettacolo frutto di una residenza a Gibellina che prova a ricostruire sul campo le pagine più luminose della Sicilia a partire dall’arrivo di Danilo Dolci, quelle dello sviluppo del “virus” della democrazia, della disobbedienza civile e della voglia di divenire protagonisti di un cambiamento epocale.

Walking NoTav, racconto in soggettiva di una residenza in Val di Susa, nasce dalla collaborazione tra l’autore-attore Dario Muratore e la graphic live Petra Trombini, che comporta un gioco di relazione fortissimo tra l’interprete e il fumetto che prende man mano corpo sull’I-Pad nel tentativo di scardinare i consueti parametri del teatro. Il lavoro rappresenta, inoltre, il passaggio dall’innocenza alla presa di coscienza consapevole, il racconto epico delle varie azioni di distrurbo messe in atto dalla popolazione locale e, contemporaneamente, dell’affrancamento personale del giovane protagonista.

Krisiskin (selezionato al Fringe Festival di Napoli -2013), creazione collettiva con Marcella Vaccarino, Dario Mangiaracina e Dario Muratore per la regia di Chiara Muscato, scaturisce da una residenza a Racconigi e dall’ospitalità al Nuovo Montevergini e nasce dalla necessità di interrogarsi rispetto all’attuale periodo storico. Tre giovani, uniti da un forte ideale politico, vagano alla ricerca di una casa, e, frattanto, si confrontano con la precarietà propria del tempo, capace di mettere in crisi la loro relazione e persino il loro credo. Identità e progetti appaiono irrisolti, non resta che “abitare il mito triste di una famiglia rassegnata alla mediocrità”.

Tandem, ideazione e regia di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco su testo di Elena Stancanelli, è incentrato su una complessa macchina scenica che, nata per il movimento, è paradossalmente costretta all’immobilità scenica. Il tandem, sul quale montano due ragazze molto simili che vivono una completa aderenza emozionale, è una macchina del tempo che le conduce in una terra di nessuno, in una fase di lotta e di inversione dell’ordine riconosciuto. Il lavoro, nato totalmente in residenza, parte dalla fine, che è l’unica cosa conosciuta: il viaggio all’indietro è, infatti, la ricostruzione del come si è giunti a quel punto finale.

La speranza per gli ideatori della manifestazione, presentata alla cioccolateria Lorenzo di Palermo durante una conferenza stampa poco ingessata che prevedeva anche il coinvolgimento di pubblico (purtroppo poco numeroso), è naturalmente quella di aprire un varco che non si limiti all’esposizione di un prodotto finito, di avviare un “circuito discreto” a lungo termine, nel quale mantenere la propria identità dentro modalità di collaborazione creative e progettuali.